La Corte di giustizia dell'Ue ha risolto un quesito che verteva sull’interpretazione del principio del ne bis in idem, sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, e delle norme europee concernenti l’applicazione delle regole di concorrenza di cui agli articoli 81 e 82 del trattato Ue.
In particolare, ha riconosciuto la possibilità che un’autorità nazionale garante della concorrenza infligga ad un’impresa, nell’ambito di una stessa decisione, un’ammenda per violazione del diritto nazionale della concorrenza e un’ammenda per violazione dell’articolo 82 CE sugli sfruttamenti abusivi.
Tuttavia, ha anche precisato che, in detta situazione, l’autorità nazionale garante della concorrenza deve assicurarsi che le ammende considerate congiuntamente siano proporzionate alla natura dell’infrazione.
Così, nel testo della sentenza del 3 aprile 2019, pronunciata dalla Corte Ue con riferimento alla causa C-617/17.
La controversia nell’ambito della quale era stata presentata domanda di pronuncia pregiudiziale, concerneva l'opposizione ad una decisione dell’Ufficio per la tutela della concorrenza e dei consumatori polacco, con cui era stata inflitta, per asserito abuso di posizione dominante, un’ammenda a titolo della violazione del diritto nazionale della concorrenza e un’ammenda a titolo della violazione del diritto della concorrenza dell’Unione.
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