ABI. Più tempo per correggere i dati inviati al Fisco

Pubblicato il 31 dicembre 2011 Con la circolare n. 21 del 2011, l’Abi ha ripreso alcuni concetti importanti riguardanti la trasmissione dei dati all'Archivio dei rapporti finanziari delle Entrate da parte degli operatori finanziari, che erano già stati formalmente fissati dalla stessa Agenzia con provvedimento del 6 dicembre 2011.

L’Associazione bancaria ribadisce alcuni punti salienti.

E’ stato ampliato il termine per la trasmissione correttiva dei dati. Si è passati da due settimane a tre mesi di tempo per consentire la corretta trasmissione dei dati all’agenzia delle Entrate, soprattutto nel caso in cui si debba procedere con la trasmissione del codice fiscale corretto, qualora la precedente trasmissione aveva avuto esito negativo proprio perchè il codice inviato non era formalmente corretto o presente in archivio.

La trasmissione dei dati all'Archivio, che gli operatori finanziari sono tenuti ad eseguire con cadenza mensile, si considera effettuata nel momento in cui è completata da parte dell'Agenzia delle Entrate la ricezione del file con la comunicazione di esito positivo.

L’agenzia delle Entrate deve indicare l'esito della trasmissione nella ricevuta che viene rilasciata dal sistema informatico. Ciò avviene nei cinque giorni successivi al momento della comunicazione dei dati.

A seguito delle modifiche apportate, l'utente è ora tenuto a valutare l'azione correttiva da intraprendere ed eventualmente eseguire la trasmissione giusta nel termine dei due mesi successivi alla ricezione dell'esito. Se l'esito negativo è stato causato dalla segnalazione di un codice fiscale non corretto formalmente o non presente in archivio, l'utente – come già detto sopra - deve effettuare la trasmissione correttiva entro i 90 giorni successivi alla ricezione dell'esito.
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