E’ in dirittura d’arrivo un provvedimento attuativo dell’agenzia delle Entrate che conterrà istruzioni operative per le società che vogliono aderire alla “cooperative compliance”.
A darne notizia Rossella Orlandi, direttore delle Entrate, durante un convegno svoltosi presso l’Università Cattolica di Milano dal titolo “Il nuovo istituto della cooperative compliance”.
Quindi, gli interessati ad aderire al regime collaborativo conosceranno nei dettagli la procedura utile per definire la compliance. Si ricorda che l'istituto si pone come strumento per instaurare un rapporto di fiducia tra amministrazione e contribuente che miri ad aumentare il livello di trasparenza sulle questioni fiscali rilevanti.
La Orlandi ha spiegato che ci saranno atti che conteranno il tipo di accordo che si è voluto stringere ed inoltre può essere prevista la conclusione positiva dell’accordo oppure, qualora vi sia disaccordo della società, è ammesso ricorrere al ravvedimento operoso. Se viene scelto il ravvedimento operoso, le sanzioni saranno ridotte del 50%.
Sull’uso dell’istituto della cooperative compliance il direttore delle Entrate ha affermato che si sono registrati aumenti nelle richieste di adesione: per ora l’accesso è ammesso alle aziende con volume d’affari o ricavi di almeno 10 miliardi di euro (un miliardo di euro per chi ha partecipato alla fase sperimentale), ma è nelle intenzioni del Fisco allargare il campo di applicazione.
L’adesione volontaria, secondo gli esperti, può essere utile anche per combattere il grande problema dell’evasione Iva.
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