In una nota pubblicata, il 30 gennaio 2019, sul sito istituzionale del ministero della Giustizia è stato illustrato il contenuto di una circolare del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) che ha esteso la possibilità di installazione e di utilizzo della piattaforma di telecomunicazioni Skype per facilitare le relazioni dei detenuti con i loro familiari.
Nella nota, viene ricordato come non tutti i carcerati possano beneficiare di questa possibilità, alla luce delle particolari esigenze di massima sicurezza imposte dalla normativa.
Per gli altri detenuti, le videochiamate tramite Skype sono equiparate ai colloqui, anche per quanto riguarda autorizzazioni, durata e controlli. In linea generale, saranno consentiti fino a sei video-colloqui al mese per la durata massima di un’ora. I soggetti in attesa di giudizio avranno necessità di ricevere l'autorizzazione da parte dell’autorità giudiziaria.
Indicata anche la procedura da seguire: per essere ammessi alla videochiamata tramite Skype, i detenuti dovranno presentare richiesta con specificazione dell'indirizzo mail da contattare, allegando copia del certificato che attesta la relazione di convivenza o il grado di parentela. A loro volta, il familiare o il convivente, dovranno assicurare, a mezzo di autocertificazione, che parteciperanno al collegamento solo i soggetti indicati nella richiesta e autorizzati.
Ai fini di sicurezza, i colloqui si svolgeranno sempre sotto il controllo visivo del personale della Polizia Penitenziaria.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".