L’articolo 2, comma 8, del Dl tributario all’esame della Camera dispone che le amministrazioni pubbliche e le società a “prevalente partecipazione pubblica”, prima di effettuare “a qualunque titolo” pagamenti superiori a 10mila euro, debbono accertarsi che il beneficiario non abbia pendenze con il Fisco che oltrepassino quella cifra. Se, viceversa, risultano a carico del creditore dell’ente, istituto o società pubblica, “una o più cartelle di pagamento” per più di 10mila euro, amministrazioni e aziende “non procedono al pagamento e segnalano la circostanza all’agente della riscossione competente per territorio” affinché provveda a recuperare la somma iscritta a ruolo. La norma impone alle amministrazioni debitrici il compito di verificare “anche in via telematica” la regolarità fiscale del creditore. Tralasciata la questione privacy, il rischio è che le amministrazioni, il cui ritardo è oramai “organico”, allunghino ulteriormente i tempi di pagamento per effettuare i richiesti accertamenti.
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