Con sentenza n. 20268 del 23 luglio 2008, la Cassazione ha accolto un ricorso avanzato dall’agenzia delle Entrate avverso una decisione con cui la Commissione tributaria regionale dell’Emilia Romagna aveva annullato un accertamento Irpef sui conti correnti bancari di un consulente aziendale bolognese, in base al convincimento che il contribuente avrebbe dovuto essere chiamato per permettere allo stesso di giustificare i movimenti bancari. La Corte ha ribaltato la decisione dei giudici regionali, affermando che, nella fase amministrativa di accertamento dei redditi, non è necessario rispettare il contraddittorio tra le parti; è, pertanto, legittima l’utilizzazione dei movimenti dei conti correnti bancari del contribuente anche in assenza di un preventivo interpello dell’interessato.
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