costituzionale, con due sentenze depositate ieri – la n. 348 e la n. 349 – ha stabilito che l’indennità da esproprio è troppo bassa e svincolata dai valori di mercato. Chiamata in causa dalla Cassazione, ha, infatti, dichiarato l’illegittimità di un meccanismo di risarcimento che prevede una somma pari alla media del valore di mercato del bene e del reddito domenicale rivalutato riferito all’ultimo decennio con un’ulteriore sottrazione del 40%. La norma, che risale al 1992, era stata già esaminata dalla Corte Costituzionale nel 1993, ed era stata promossa in virtù di una grave congiuntura economica. ha definito la norma, che da provvisoria è diventata definitiva, incostituzionale, in quanto stabilisce un’indennità troppo bassa, arrivando alla “pratica vanificazione dell’oggetto del diritto di proprietà”.
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