Nel 2009, con la previsione della discesa dei tassi, chi ha attivo un mutuo sia a tasso variabile che fisso, dovrà valutare le opportunità offerte dal mercato. Soprattutto dopo la discesa dei tassi Usa, infatti, gli analisti ritengono che anche in Europa i tassi potranno raggiungere la soglia minima storica. In particolare, con l'introduzione dell'obbligo per le banche di offrire ai clienti mutui con parametro di riferimento il tasso Bce e non più l'Euribor, la convenienza a migrare il mutuo o rinegoziarlo diventa sempre più concreta. Con la crisi economica ed il conseguente abbassamento del costo del denaro, si prevede una vertiginosa discesa dei tassi variabili: al recente taglio del tasso di 75 punti potrebbero aggiungersene altri e il tasso Bce potrebbe arrivare addirittura a un solo punto percentuale. Il conseguente abbattimento dell'Irs potrà così permettere, almeno nei primi sei mesi dell'anno, di sottoscrivere ottimi mutui a tasso fisso e a tasso variabile. L'abbassamento dei tassi determinerà un ribasso anche dell'Euribor ma per ottenere un vero vantaggio occorrerà valutare se modificare le proprie condizioni di mutuo attraverso la rinegoziazione delle stesse o la migrazione verso altra banca. I costi sono praticamente nulli. La scelta del tasso per il nuovo mutuo dipenderà tendenzialmente dalla durata residua dello stesso: se la durata è inferiore ai 20 anni, può essere conveniente scegliere il tasso variabile, al contrario se la durata è superiore ai 20 anni, allora è meglio scegliere un tasso fisso.
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