La direttiva Equitalia 3597 del 13 maggio 2008 (si veda Edicola di ieri) ha come obiettivo quello di mettere ordine nella procedura di recupero dei 978 milioni di euro di tasse relative a 24mila posizioni già finite nelle cartelle di pagamento e per le quali i contribuenti hanno chiesto un piano di rateizzazione nei primi tre mesi del 2008. Lo scopo è quello di mettere a segno una procedura semplificata per i piccoli debitori dell’Amministrazione finanziaria in crisi di liquidità e, allo stesso tempo, creare percorsi diversificati e più formali per i crediti esattoriali di maggiore dimensione nei confronti di persone fisiche e società individuali o società di capitali.
Quindi, da una parte, si cerca di improntare alla massima flessibilità il rientro dei debiti di piccole dimensioni. E’ stato aumentato il range degli aventi diritto anche se rimangono inalterati i criteri per essere ammessi alla dilazione: è sufficiente che il contribuente in mora presenti una “richiesta motivata” per ottenere, in via automatica, lo spezzettamento in 18 rate per importi fino a 2mila euro, 24 rate per importi da 2mila e 3.500 euro o 36 rate da 3.500 a 5 mila euro.
La situazione cambia per chi vanta nei confronti del Fisco debiti superiori ai 5mila euro, siano esse persone fisiche o titolari di ditte individuali in contabilità semplificata, con fiscalità agevolata, o “contribuenti minimi”. In questi casi, si applica la procedura Isee nota come “riccometro”. Sulla base di ogni classe Isse (fasce di 5mila euro) si stabilisce chi può chiedere la dilazione e chi, invece, deve pagare subito. Anche per fissare l’importo unitario delle rate si tiene conto delle risultanze Isee, attraverso una formula complessa.
La direttiva affronta anche il caso di società di capitali, cooperative, mutue assicuratrici, società di persone o aziende individuali in contabilità ordinaria. Questi soggetti possono rateizzare il debito solo se si trovano in uno stato obiettivo di “reversibile incapacità di adempiere regolarmente alle obbligazioni”. In questo caso, per stabilire la possibilità o meno di rateizzare il debito verso il Fisco si prende in considerazione l’indice di liquidità, inteso come il rapporto tra la somma della liquidità immediata più la liquidità differita e le passività correnti. Il parametro Alfa serve, invece, per stabilire il numero delle rate (da 18 a 72). Anche in questo caso, l’azienda esclusa dal beneficio può documentare “eventi straordinari” per potervi accedere.
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