In occasione del “Tfr Videoforum” organizzato venerdì dal “Sole – 24 Ore” e dal Consiglio nazionale dei consulenti del Lavoro, il Ministero del Lavoro, il Mefops, l’Inps e l’Agenzia delle Entrate hanno approfondito le principali problematiche relative alla previdenza complementare, chiarendo alcuni aspetti fondamentali. In relazione all’informativa prevista entro il prossimo 31 maggio, il datore di lavoro deve indicare in modo puntuale il fondo in cui confluirà il Tfr in caso di silenzio-assenso e in presenza di più fondi, la comunicazione deve contenere un’indicazione esaustiva. Il datore di lavoro è tenuto ad iniziare a trattenere in busta paga la quota a carico del lavoratore, destinata al fondo, dal momento in cui gli viene consegnato il modulo di adesione, anche se il versamento verrà effettuato solo a luglio. Per i nuovi lavoratori assunti, la cui scadenza del semestre si colloca all’interno del mese, la decorrenza del versamento alla previdenza complementare è fissata dal mese di dicembre se il lavoratore non effettua la scelta. È stata esaminata anche la questione che riguarda l’obbligo di accantonamento presso il fondo speciale (Enpaia) del Tfr per gli impiegati, i quadri e i dirigenti in agricoltura, per cui i tecnici non hanno escluso un possibile contenzioso da chi ritiene di essere limitato nell’esercizio di un suo diritto. Infine, il lavoratore che ha contemporaneamente due rapporti di lavoro part-time può aderire alla previdenza complementare anche solo per uno di essi.
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