Task force sul redditometro
Pubblicato il 07 luglio 2008
Nell’agosto del 2007 il Fisco ha puntato l’attenzione sul “redditometro” e sull’accertamento sintetico (circolare n. 49/E), varando un piano straordinario per il triennio 2009/2011 mirato, da un lato, a recuperare evasione fiscale e, dall’altro, a scoraggiare il comportamento di tutti quei soggetti che manifestano un tenore di vita eccessivo rispetto al reddito dichiarato. A poco meno di un anno, è ora il legislatore a volere calcare la mano sul piano della lotta all’evasione delle persone fisiche, prevedendo un coinvolgimento diretto della Guardia di Finanza e dei Comuni. Per tali motivi, proprio la misurazione del tenore vita rappresenterà una delle priorità degli uffici finanziari per i prossimi tre anni. Il coinvolgimento degli enti locali nell’azione di accertamento deriva dall’attuazione dell’articolo 1 del Dl n. 203/05, ma è stato di recente ribadito anche dalla Manovra estiva, che ha voluto specificare una sorta di indicazione di priorità per gli uffici comunali. A tal fine, si specifica che per vedersi riconoscere dall’Erario la quota del 30% delle imposte erariali incassate a titolo definitivo è necessario che il Comune contribuisca in modo significativo all’individuazione del soggetto che, a posteriori, si rivela evasore. Il Comune, cioè, deve fornire “segnalazioni qualificate”, intendendo con tale espressione l’indicazione di quei soggetti in relazione ai quali sono evidenziati atti, fatti e negozi che manifestano comportamenti evasivi o elusivi. Spetta, inoltre, agli enti locali fornire la prova che il cittadino segnalato sia a tutti gli effetti un evasore fiscale. Le valutazioni dell’ufficio dovranno essere condotte prendendo a riferimento sia il profilo patrimoniale che quello gestionale del soggetto accertato, vale a dire con riguardo, rispettivamente, tanto alla capacità contributiva necessaria per l’acquisizione di determinati beni quanto a quella necessaria per il loro mantenimento. In altri termini, nel processo di ricostruzione ed analisi della situazione reddituale dei soggetti accertati si deve tener conto di due “spie”, rappresentate dalle autovetture e dagli incrementi patrimoniali.