Grazie alle modifiche apportate alle norme sulle indagini finanziarie e alle nuove regole sulle transazioni immobiliari, il Fisco ha a disposizione ulteriori strumenti per intercettare con maggiore facilità le spese per investimenti. Per l’avvenire il contribuente deve, quindi, prestare maggiore attenzione se non vuole cadere in spiacevole inconvenienti. Il Fisco, infatti, può ora pretendere che alle spalle di ogni spesa vi sia una copertura negli imponibili fiscali precedentemente dichiarati. Cioè si applica una regola fissa: il Fisco presume che l’ammontare della spesa per investimento tragga origine per il 20% dall’annualità in corso e, per il resto, in quote costanti (cioè, un altro 20%) per ciascuno degli ultimi quattro anni. Da qui la possibilità di effettuare maggiori controlli emettendo accertamenti per gli anni nei quali l’imponibile risulti inferiore ai 40mila euro.
Con la manovra d’estate sono stati, dunque, affinati i poteri di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria: per un verso sono stati rafforzati i poteri del Fisco esercitabili nei confronti del singolo contribuente già sottoposto a verifica; per l’altro verso è stato programmato un cospicuo arricchimento del patrimonio informativo dell’anagrafe tributaria. Grazie, poi, anche alle nuove procedure sulle indagini bancarie è possibile ricorrere con più facilità all’accertamento sintetico e questo accade soprattutto quando esse consentono di evidenziare spese sostenute per investimenti.
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