Dopo quattro anni di lavori per cercare di arrivare all’ufficialità dell’Albo unico dei dottori commercialisti e ragionieri, i veti incrociati sulle richieste di emendamenti inviate al ministero della Giustizia da 59 Ordini di dottori hanno fatto calare il gelo sui due Consigli nazionali. Dunque, le parti risultano sempre più schierate: se il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti resta fermo sulle proprie posizioni, i ragionieri giocano la carta della campagna informativa pubblicitaria, su alcuni quotidiani, per rendere note le proprie ragioni. Allo stesso modo, anche i sindacati delle due categorie e le Unioni giovani si dividono. Proprio quest’ultimi sono scesi in campo per dire la loro sull’unificazione degli Albi. Sia l’Ungdc sia l’Unagraco, infatti, all’indomani del botta e risposta fra i vertici dei dottori e dei ragionieri, hanno fatto sentire la loro voce.
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