Nel corso delle tre manovre susseguitesi da luglio a dicembre scorso, l’agenzia delle Entrate è stata chiamata a produrre 30 provvedimenti in materia di lotta all’evasione. In linea con l’obiettivo di intensificare i controlli contro le frodi fiscali, sette di questi provvedimenti stanno per divenire attuativi. Il numero può sembrare esiguo rispetto al totale, ma di certo assume un rilievo diverso se confrontato con il pochissimo tempo a disposizione degli uffici oltre che con le difficoltà di coordinamento con altre amministrazioni: a tal proposito basti pensare che nel recente passato ci sono voluti quasi 24 mesi per definire il provvedimento sulla posta certificata (Pec). Tra le normative già licenziate – in attuazione del Dl 223 e 262 e della Legge Finanziaria n. 296/2006 – si segnala la definizione dell’anagrafe dei rapporti finanziari, l’individuazione dei dipendenti della riscossione che possono accedere all’Anagrafe tributaria, l’approvazione delle modalità di comunicazione, sempre all’Anagrafe, dei dati sui risarcimenti danni liquidati dalle assicurazioni fino ai nuovi dati da comunicare per il rilascio delle partite Iva. Una corsia preferenziale è stata accordata proprio all’Anagrafe tributaria sia in termini di arricchimento delle informazioni che questa sarà chiamata a gestire sia in termini di utilizzo dell’informatica per stanare i più furbi. A riprova, poi, che la macchina tributaria ha ormai affilato le armi in materia di controlli, è intervenuto il direttore dell’agenzia delle Entrate, Massimo Romano, che ha annunciato l’ambizioso obiettivo di un milione di controlli (senza esclusioni territoriali) da realizzare nel 2007.
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