Il generico tenore della disciplina di contrasto al dividend washing fa permanere un dubbio di fondo sulla portata della norma, ovvero se essa sia applicabile in virtù della sola circostanza che nei 36 mesi avvengano le tre operazioni che prevede - l’acquisto, l’incasso dividendi e la rivendita dei titoli - o se essa riguardi unicamente le fattispecie che presentano caratteristiche elusive, quindi i casi in cui le partecipazioni provengano da un “dante causa” fruitore della Pex. A denunciare le carenze nelle indicazioni sinora fornite dall’Amministrazione su questo tema è la circolare Assonime n. 28, di ieri, che preferisce alla prima la seconda soluzione, poiché risponde meglio alla struttura delle norme, offrendo ai contribuenti opportune forme di tutela (interpello disapplicativo) che gli eviterebbero ingiustificate limitazioni nella deduzione delle minusvalenze.
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