Studi di settore, l’adeguamento dipende dal prezzo

Pubblicato il 08 giugno 2009

Da quanto registrato nel passato emerge che la maggioranza dei contribuenti è disposta ad adeguarsi agli studi di settore per importi tra i 5mila e gli 8mila euro, mentre fa un’attenta valutazione anche se puramente economica nel caso la cifra sia superiore, puntando, se troppo alta, al contraddittorio. Sul piatto della bilancia si contrappongono sostanzialmente:

- da una parte, lo stop agli accertamenti da studi, la franchigia sugli altri controlli, la non applicabilità della disciplina sulle società di comodo e la possibilità di rientrare nell’area meno visibile al Fisco (ad esempio in rapporto all’uso del redditometro), che fanno propendere per l’adeguamento;

- dall’altra, il costo ridotto del concordato e la possibilità ridotta di incappare nel controllo, elementi che invitano a non adeguarsi se Gerico fosse troppo costoso.

Intanto, si attende ancora il testo definitivo del Dpcm con il via libera circa il nuovo calendario dei versamenti legati alla dichiarazione dei redditi. Lo slittamento prevede la proroga dei pagamenti di Unico 2009 al 6 luglio 2009 senza aggravio e al 5 agosto 2009 con la piccola maggiorazione dello 0,40%. Nell’articolo sono ricordati, per analogia, gli effetti della proroga dei versamenti che si ebbero con il differimento di Unico 2007. In considerazione del fatto che da quest’anno la dichiarazione Irap non va allegata a Unico, la proroga di tale imposta è a rischio.

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