Studi di settore. Correttivi anticrisi 2015 approvati in attesa del feedback

Pubblicato il 03 dicembre 2015

La Commissione degli esperti sugli studi di settore - rappresentanti dell’Amministrazione finanziaria, delle categorie produttive e professionali e degli enti locali - ha approvato alcuni interventi che aggiustano la mira sulle situazioni economiche territoriali, di settore e individuali mutate a causa della crisi economica. Entra nella considerazione degli studi di settore l’attuale realtà economica esaminata a livello locale, di comparto o riferita a situazioni specifiche, rimodulando i risultati non più allineati a causa della crisi congiunturale.

I correttivi riguardano l’applicazione dello strumento di accertamento per il periodo d’imposta 2015.

Sono stati approvati: correttivi anticrisi, evoluzioni e aggiornamenti sulle diverse territorialità dei 70 nuovi Studi.

È dato parere favorevole anche per i 67 Sds che dovrebbero andare in evoluzione nel 2016.

Riguardo all’evoluzione degli Studi di settore 2015, il via libera della Commissione è per:

La Commissione ha previsto un feedback

E' stata prevista, inoltre, la presentazione a marzo 2016 dei correttivi con la valutazione degli stessi sulla base dei feedback delle imprese: l'eventuale parere positivo porterà all'anticipo del rilascio di Gerico, che eviterà la solita proroga delle dichiarazioni; con esito negativo i correttivi saranno rivisti, con rilascio di Gerico tra maggio e giugno.

Le associazioni e gli Ordini professionali sono contrari all’attuale assetto degli indicatori. In tal senso l'Agenzia e la società per gli studi di settore (Sose) si sono resi disponibili a riconsiderare la questione, soprattutto relativamente al valore aggiunto lordo per addetto, al margine per addetto non dipendente e all’indice di copertura dei beni di terzi e degli ammortamenti.

Infine, la Commissione spiega che un percorso di semplificazione, che inizierà su alcuni dati dei modelli relativi al 2015, vedrà lo snellimento dei modelli degli studi, con riduzione del numero dei dati richiesti e conseguente eliminazione di tutti quelli che non rilevano ai fini della formazione dei gruppi omogenei (i cosiddetti cluster) e della stima dei ricavi.

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