In questi giorni, i contribuenti interessati dall’applicazione degli indicatori di normalità economica sono alle prese con le verifiche pratiche per decidere la necessità dell’adeguamento alle risultanze di Gerico e l’ammontare effettivo dello stesso. I contribuenti devono effettuare riscontri pratici, senza l’aiuto del software. I parametri di riferimento sono il ricavo-compenso minimo comprensivo dell’effetto indicatori e il ricavo puntuale senza impatto degli indicatori. Le risultanze contabili vanno confrontate con il maggiore tra questi due valori. Per quegli studi in cui l’intervallo di confidenza è ampio potrebbe accadere che l’impatto della normalità economica non sia sufficiente a coprire il divario tra il valore minimo e massimo, con la conseguenza che il contribuente dovrà continuare ad avere come riferimento il vecchio ricavo puntuale base. Dalla nuova impostazione emerge che i contribuenti potranno confrontarsi con eventuali adeguamenti di importo solitamente ridotto rispetto a quello standard, ma si stima che, per ottenere la tranquillità fiscale, su 100 euro di adeguamento si raggiungerà facilmente un esborso vicino al 60%, con doppio impatto sul saldo 2006 e sull’acconto 2007.
La presidente del Cno, Marina Calderone, in una lettera indirizzata al Ministro dell’Economia, ha sollecitato un tempestivo intervento normativo in quanto l’evoluzione degli studi di settore sta generando enorme confusione e preoccupazione, soprattutto in vigenza della nuova formulazione dell’articolo 10 della legge n. 146 dell’8 maggio 1998.
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