L’orientamento sostenuto dal ministero del Lavoro in tema di lotta al sommerso è quello di spostare verso le Regioni la competenza sostanziale sulle comunicazioni di assunzione, il più importante adempimento contro il lavoro nero. Fino ad ora la competenza era dello Stato, ma recenti disposizioni, quali la legge regionale del Lazio n. 16 del 18 settembre scorso, e la risposta delle Entrate all’interpello n. 27 del 2007 hanno innescato la contesa della competenza tra Stato e Regioni. Ed è proprio la comunicazione in via informatica che ha dato la spinta verso la regionalizzazione. Mentre è in fase avanzata il progetto statale di un modello unico di trasmissione valido per tutto il territorio nazionale è giunta come una doccia fredda la presa di posizione ufficiale del Lavoro, che rispondendo ad un interpello sulla validità del sistema esclusivo di comunicazioni telematica del Veneto ne ha legittimato l’obbligatorietà e la conformità rispetto al riparto di competenze costituzionali in materia. Gli effetti della regionalizzazione degli adempimenti telematici ricadono sui professionisti e sulle associazioni abilitate a compiere le comunicazioni per conto dei datori di lavoro che vedono aumentare la loro responsabilità. Il prossimo banco di prova sarà la comunicazione telematica ai Centri per l’impiego.
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