La relazione di apertura degli Stati generali dei commercialisti, ha visto il presidente Cndcec denunciare i problemi della categoria derivati dall'introduzione dei provvedimenti degli ultimi tre anni, come: il reverse charge, lo split payment, la stretta sulle compensazioni, le liquidazioni periodiche Iva e lo spesometro a cadenza ridotta.
“Due grossi problemi – spiega Miani citando i risultati della ricerca condotta dalla Fondazione nazionale di categoria - ne sono scaturiti: l’indeterminatezza delle stime relative al recupero dell’evasione e il riflesso di tali provvedimenti, in termini di costi, questi sì certi e incrementali, su imprese e professionisti”.
Durante il congresso, sempre il presidente Miani ha illustrato 12 proposte dei commercialisti in vista della prossima legislatura.
Tra queste due sono state accolte dal mondo della politica e delle istituzioni. Si tratta dell'avvio graduale e incentivato per l'obbligo di fattura elettronica tra privati.
Per il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, è “opportuno ragionare anche su un intervento parziale per una dilatazione dei tempi”.
Le 12 proposte dei commercialisti riguardano temi fiscali ma anche il mondo della professione.
Si toccano temi come: la fatturazione elettronica facoltativa con introduzione graduale dell’obbligo per i privati; l’istituzione di un’Autorità indipendente, dotata di “poteri sanzionatori e coercitivi”, di garanzia del contribuente; la rinuncia all’utilizzazione delle norme anti evasione o elusione come coperture preventive e l’inclusione di imprese e professionisti nelle commissioni che redigono i rapporti fiscali.
Ma anche ambiti per “una professione migliore”: la revisione di adempimenti e sanzioni in materia di antiriciclaggio; il riconoscimento delle specializzazioni; l’iscrizione dei commercialisti, “previo superamento di una prova semplificata”, nell’organismo dei consulenti finanziari e una maggiore centralità del collegio sindacale nel sistema dei controlli; la riassegnazione al Consiglio nazionale della gestione del Registro dei revisori legali e la revisione dei parametri ministeriali a cui fare riferimento in caso di applicazione dell’equo compenso.
Sull’aggiornamento dei parametri, il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, risponde subito: “è già stato avviato l’iter legislativo per la revisione del DM 140/2012”.
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