Stati generali dei commercialisti. Sì a due proposte del presidente

Pubblicato il 14 febbraio 2018

La relazione di apertura degli Stati generali dei commercialisti, ha visto il presidente Cndcec denunciare i problemi della categoria derivati dall'introduzione dei provvedimenti degli ultimi tre anni, come: il reverse charge, lo split payment, la stretta sulle compensazioni, le liquidazioni periodiche Iva e lo spesometro a cadenza ridotta.

“Due grossi problemi – spiega Miani citando i risultati della ricerca condotta dalla Fondazione nazionale di categoria - ne sono scaturiti: l’indeterminatezza delle stime relative al recupero dell’evasione e il riflesso di tali provvedimenti, in termini di costi, questi sì certi e incrementali, su imprese e professionisti”.

Accolte due proposte del presidente

Durante il congresso, sempre il presidente Miani ha illustrato 12 proposte dei commercialisti in vista della prossima legislatura.

Tra queste due sono state accolte dal mondo della politica e delle istituzioni. Si tratta dell'avvio graduale e incentivato per l'obbligo di fattura elettronica tra privati.

Per il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, è “opportuno ragionare anche su un intervento parziale per una dilatazione dei tempi”.

Le 12 proposte

Le 12 proposte dei commercialisti riguardano temi fiscali ma anche il mondo della professione.

Si toccano temi come: la fatturazione elettronica facoltativa con introduzione graduale dell’obbligo per i privati; l’istituzione di un’Autorità indipendente, dotata di “poteri sanzionatori e coercitivi”, di garanzia del contribuente; la rinuncia all’utilizzazione delle norme anti evasione o elusione come coperture preventive e l’inclusione di imprese e professionisti nelle commissioni che redigono i rapporti fiscali.

Ma anche ambiti per “una professione migliore”: la revisione di adempimenti e sanzioni in materia di antiriciclaggio; il riconoscimento delle specializzazioni; l’iscrizione dei commercialisti, “previo superamento di una prova semplificata”, nell’organismo dei consulenti finanziari e una maggiore centralità del collegio sindacale nel sistema dei controlli; la riassegnazione al Consiglio nazionale della gestione del Registro dei revisori legali e la revisione dei parametri ministeriali a cui fare riferimento in caso di applicazione dell’equo compenso.

Sull’aggiornamento dei parametri, il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, risponde subito: “è già stato avviato l’iter legislativo per la revisione del DM 140/2012”.

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