Una richiesta di rimborso metterebbe le imprese al riparo da eventuali limitazioni degli effetti d’una bocciatura, sentenziata dalla Corte Ue, delle regole italiane che limitano la detrazione Iva assolta a monte sui veicoli a motore che non formano oggetto dell’attività propria dell’impresa stessa. Il deposito della sentenza C-228/05 – annunciata per dopodomani, 14 settembre – s’avvicina. Con esso la probabilità, non così remota, d’una bocciatura con effetti importanti per le casse pubbliche italiane (la difesa dello Stato ha stimato la perdita per l’Erario in circa 15 miliardi di euro). Chi ha già richiesto il rimborso, in passato, s’assicurerà in ogni caso la possibilità di vedersi restituite somme per le quali altrimenti tale possibilità sarebbe prescritta, considerando che la restituzione delle imposte nazionali dichiarate illegittime dalla Corte Ue segue le regole fissate dai singoli Stati.
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