I commi dal 242 al 249 della Finanziaria 2007 introducono un regime fiscale agevolato per le operazioni di scissione, fusione e conferimento effettuate negli anni 2007-2008. Il bonus in questione potrebbe essere considerato come un utile strumento di pianificazione gestionale e fiscale a favore dei soggetti che intendono attuare un processo di crescita dimensionale. Tuttavia, l’incentivo fiscale, utilizzabile per due periodi d’imposta, presenta molte questioni operative che dovranno essere risolte, in via interpretativa, dalle Entrate. L’agevolazione in esame consente di attribuire rilevanza fiscale alle iscrizioni e alle rivalutazioni dei beni oggetto delle operazioni (fino a 5 milioni di euro) effettuate attraverso l’imputazione in bilancio del disavanzo da concambio o dei maggiori valori derivanti dal conferimento. Questa facoltà è, comunque, subordinata ad una serie di condizioni: la non appartenenza delle imprese a un gruppo societario; la sussistenza del requisito dell’operatività e, infine, la presentazione di un’istanza preventiva per dimostrare il rispetto dei requisiti al momento dell’operazione e nei due anni precedenti. La società che nei primi quattro periodi d’imposta dall’aggregazione aziendale effettua altre operazioni straordinarie o cede i beni iscritti o rivalutati, in base al bonus, decade dall’agevolazione.
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