Sospendere gli studi di settore
Pubblicato il 25 ottobre 2008
E’ stato convocato per il prossimo 6 novembre il tavolo tecnico tra la Sose (società per gli studi di settore) e oltre 100 rappresentanti di imprese e professionisti, per valutare la gravità della crisi economica-finanziaria in atto e l’eventuale da farsi. I professionisti non chiedono interventi particolareggiati, ma un intervento paritario dal momento che la crisi è trasversale e interessa tutti i settori. Più cauto è l’atteggiamento delle piccole e medie imprese preoccupate della disponibilità dei dati sui cui riflettere. Per gli studi di settore in revisione da quest’anno, per esempio, si utilizzeranno i dati della stagione delle dichiarazioni 2007, cioè il periodo d’imposta 2006, con il rischio di ragionare su qualcosa ancora imprevedibile. Ecco perché per le imprese è importante utilizzare anche dati, che possono aiutare a individuare i settori su cui la crisi sta già provocando dei danni. Per i consulenti del lavoro, invece, si tratta di una catastrofe annunciata e per tali ragioni essi propongono di rivedere gli studi con una cura drastica e tagli anche del 30%. Marina Calderone, presidente del Cncl, dice di non essere d’accordo con un intervento selettivo su alcune aree, perché la crisi sta interessando tutti i settori con una contrazione generale dei ricavi e un’impennata dei costi per le imprese.