In scadenza il 30 settembre prossimo, il termine entro cui le imprese potranno regolarizzare i lavoratori che non risultano iscritti nelle scritture contabili o da altra documentazione obbligatoria. Le condizioni prevedono la stipula di un accordo di regolarizzazione con le rappresentanze sindacali, di atti di conciliazione individuale e la sottoscrizione di un contratto di lavoro della durata di almeno due anni. Sono dunque ammessi i contratti a termine di durata biennale mentre è escluso il contratto di inserimento lavorativo, che ha infatti una validità di 18 mesi. Possibile comunque un rinvio del termine, associato ad indicazioni più precise agli uffici periferici del Lavoro e ad azioni mirate, come ha spiegato il ministro del Lavoro Damiano. Alla stabilizzazione dei lavoratori seguono benefici contributivi e nelle condizioni di pagamento, nonché l’estinzione delle procedure sanzionatorie relative alla violazioni regolarizzate.
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