Software, meno tutele agli inventori
Pubblicato il 31 maggio 2008
La Corte di Cassazione, con pronuncia del 28 maggio 2008 n. 13990, ha respinto il ricorso di un programmatore che, dopo il fallimento della società dove lavorava, ha chiesto l'ammissione al passivo della stessa per i diritti di autore sui programmi da lui ideati per conto dell'azienda.
Per tali programmi e per l'addestramento all'utilizzo di questi, il ricorrente aveva percepito una retribuzione pari a 250 mila euro in otto anni.
La Suprema Corte, non negando che il ricorrente fosse autore di programmi originali, ha comunque ritenuto interamente retribuiti tutti i diritti spettanti al collaboratore.