I piccoli azionisti delle società quotate in borsa possono approvare le politiche di remunerazione degli amministratori. Lo prevede, al fine di favorire l'azionariato attivo degli investitori istituzionali, la Direttiva 2017/828 Ue, c.d. “Shareholder rights”.
Altro obiettivo è raggiungere completezza e trasparenza dell'informativa finanziaria.
Sulla scorta di queste novità - introdotte nel nostro ordinamento ed accolte con entusiasmo dalla categoria professionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, presente con il presidente Miani, il 12 luglio scorso a Roma, ad un convegno sul tema – il CNDCEC reputa importante far passare ad obbligatorio da facoltativo il voto elettronico, strumento che già la citata Direttiva considera strategico per agevolare la presenza dei risparmiatori.
In questo circuito “virtuoso”, i commercialisti potrebbero svolgere il doppio ruolo di amministratori indipendenti (o componenti dell'organo di controllo delle quotate) e di ausilio agli investitori nel delicato esercizio del voto. In effetti, nelle società quotate corrisponde al 3% il numero di esponenti della categoria che è amministratore.
E' allo studio un “Decalogo dell'azionista attivo” che raccoglierà la prassi internazionale e le istruzioni per l'uso dei diritti, di modo che si possa incidere su governance, strategie e risultati a lungo termine.
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