con sentenza 3615 del 30 gennaio 2006, che fornisce una delle prime interpretazioni sull’applicazione del decreto legislativo 231/2001, introduce il principio della responsabilità della società nel caso di un reato commesso da un suo amministratore. L’aspetto più interessante della pronuncia riguarda il presupposto oggettivo della responsabilità dell’ente: per , la società può essere sanzionata per un reato commesso da un proprio dipendente, quando ne aveva comunque interesse. In altri termini, di cassazione riconosce l’applicabilità delle sanzioni interdittive alla società nel caso in cui la stessa ha tratto un vantaggio economico dal reato del suo manager. I termini “interesse” e “vantaggio” vanno intesi distintamente, secondo quanto affermato dalla citata sentenza, per separare così il caso di interesse “a monte” da quello di un vantaggio oggettivamente conseguito.
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