Società, condono a maglie strette

Pubblicato il 24 marzo 2006

Il principio scaturente dalla pronuncia n. 4830 della Corte di Cassazione (7 febbraio 2006) è il seguente: qualora al legale rappresentante di una società sia stato contestato un reato di cui egli abbia avuto formale conoscenza prima dell’adesione al condono fiscale, la società non potrà avvalersi di questo istituto. Ed è escluso che l’imputato possa avvantaggiarsi, in sede penale, d’una pronuncia favorevole del giudice tributario volta a riconoscere la legittimità della richiesta di condono, in quanto, precisa , il processo tributario ed il processo penale viaggiano su binari diversi, non potendo in alcun modo la decisione di un giudice condizionare quella dell’altro.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

CCNL Servizi assistenziali Uneba - Ipotesi di accordo del 20/12/2024

10/01/2025

Ccnl Servizi assistenziali. Rinnovo

10/01/2025

Spese di assistenza interamente deducibili per il disabile grave

10/01/2025

Giornalisti parasubordinati, DasmOnline a regime dal 17 gennaio

10/01/2025

Lavoro agile o smart working

10/01/2025

Rateazione dei debiti per premi ed accessori non iscritti a ruolo

10/01/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy