L'Agenzia delle entrate, con la risoluzione n. 101 del 27 luglio 2017, entra nel merito delle cessioni agevolate dei beni ai soci, ex L 208/2015, modificando quanto indicato nella circolare 37/E/2016.
Per il caso trattato è ritenuto che non sia abusivo il comportamento della società che usa il corrispettivo incassato dalla cessione effettuata a valori di mercato, generando una minusvalenza civilistica e fiscale, per rimborsare anticipatamente parte di un prestito obbligazionario in precedenza sottoscritto dai soci.
Si spiega che:
A motivo della tesi l'Agenzia ricorda i profili abusivi, previsti dallo Statuto dei diritti del contribuente (articolo 10-bis, legge 212/2000), che in un’operazione devono sussistere congiuntamente:
la realizzazione di un vantaggio fiscale “indebito”, costituito da “benefici, anche non immediati, realizzati in contrasto con le finalità delle norme fiscali o con i principi dell’ordinamento tributario”;
l’assenza di “sostanza economica” dell’operazione o delle operazioni poste in essere consistenti in “fatti, atti e contratti, anche tra loro collegati, inidonei a produrre effetti significativi diversi dai vantaggi fiscali”;
l’essenzialità del conseguimento di un “vantaggio fiscale”.
La legge, inoltre, espressamente indica che nel caso sussistano i tre gli elementi insieme, comunque non sono abusive le operazioni giustificate da valide ragioni extrafiscali non marginali, anche di ordine organizzativo o gestionale che rispondono a finalità di miglioramento strutturale o funzionale dell’impresa o dell’attività professionale, che nel caso trattato sono:
1) l’obbligo della Società di rimborsare il prestito obbligazionario in scadenza e quindi la necessità di reperire le necessarie risorse finanziare;
2) la continua e drastica riduzione dei tassi di interesse che ha reso per gli obbligazionisti non più conveniente il mantenimento in essere del prestito obbligazionario;
3) la possibilità di ridurre, per effetto del rimborso del prestito obbligazionario, l’indebitamento della Società, migliorando notevolmente il rapporto tra Patrimonio Netto e Debiti, e di conseguenza generando un ottimo rating bancario”.
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