Si vota la fiducia, ma saltano 13 commi

Pubblicato il 18 novembre 2006

Dopo dubbi, polemiche e ritardi dell’ultima ora, la fiducia sulla Finanziaria 2007 si è materializzata con il voto di sabato pomeriggio. Il testo, con i suoi 286 commi, contenuti a fatica in oltre 250 pagine, è passato al giudizio dell’Aula di Montecitorio, precedendo la formalizzazione della blindatura da parte del ministri Vannino e Chiti. Si è trattato di un maxi-emendamento pesante che sarebbe potuto esserlo ancora di più se in extremis non avesse perso 13 norme, dichiarate inammissibili dalla presidenza della Camera. Il primo passaggio, seppur caotico, si può dire concluso: ha esaminato e votato solo 16 articoli sul totale dei 217 confluiti nel maxi-emendamento su cui il Governo ha posto la fiducia. La prossima settimana, il testo affronterà l’esame del Senato e in tale occasione presenterà un leggero miglioramento dei saldi complessivi della manovra. Secondo gli ultimi calcoli, l’importo lordo passa da 33,8 miliardi, per effetto di alcune compensazioni effettuate nelle tabelle della Finanziaria, che hanno ridotto l’impatto complessivo sul fronte della spesa. Tra le novità che non comparivano nel testo iniziale si segnalano: il bonus per digitale; il fondo per il sostegno degli investimenti degli enti locali; gli aumenti per il foglio rosa dei neopatentati, per la revisione auto, per il duplicato della patente e il certificato e il contrassegno dei ciclomotori. Poi, da segnalare, il via libera alla compartecipazione comunale all’Irpef del 2% dal 2008 e, infine, il ripristino del 5 per mille in favore del terzo settore.

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