Settembre è il mese del redditometro

Pubblicato il 05 settembre 2013 Liste selezionate di contribuenti potrebbero ricevere dalle Entrate un questionario con cui gli Uffici chiedono conto della differenza riscontrata tra spese sostenute e reddito dichiarato. L'anno di imposta preso in esame è il 2009 ed è del 20% la soglia di tolleranza tra quanto speso e quanto dichiarato.

Sono circa 40mila gli interessati dal questionario, con il quale l'Agenzia – dal risultato dell'incrocio dei dati in suo possesso - chiederà chiarimenti sulle spese certe del contribuente, sulle spese per quei beni sicuramente disponibili e per i quali siano state sostenute spese di mantenimento, gli investimenti e il risparmio. Non sono interessate dalla verifica, in questa prima fase, le spese medie Istat inerenti le spese quotidiane della famiglia.

I tempi: dal momento del ricevimento il contribuente ha 15 giorni di tempo per rispondere al Fisco. Qualora non si sia in grado di provvedere entro i termini previsti,se ne può chiedere il differimento con formale e motivata richiesta.

Documentazione e risposte idonee portano all'archiviazione del questionario. Se quanto addotto non fosse invece ritenuto esaustivo, verrà dato corso ad un accertamento con adesione e ci sarà l'invito per un formale contraddittorio.

La mancata collaborazione espone il destinatario del questionario all'irrogazione di una sanzione che va da euro 258 a euro 2.065, all'impossibilità di utilizzare la documentazione a propria difensa non esibita al momento di risposta ai chiarimenti richiesti, ad un possibile accertamento induttivo nei confronti del contribuente persona fisica se titolare di reddito d'impresa o di lavoro autonomo.
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