Non porterà nessuna conseguenza per i contribuenti lo sciopero di 8 giorni - dal 28 febbraio al 7 marzo 2017 – dei commercialisti annunciato alla manifestazione organizzata dai sindacati di categoria Adc, Aidc, Anc, Andoc, Unagraco, Ungdcec e Unico, che si è tenuta a Roma.
Al presidente Anc (Associazione nazionale commercialisti), Marco Cuchel, l'onere e onore della comunicazione: “Il tempo della sopportazione è finito....Ci attiveremo per istituire i tavoli di concertazione con il governo e con il Mef. Senza un riscontro alle nostre istanze, l’astensione sarà confermata. Qualora l’iniziativa non sortisse effetti e non venissimo ascoltati andremo avanti”.
Sebbene siano interessati gli adempimenti per le dichiarazioni Iva (scadenza 28 febbraio 2017), dal momento che i commercialisti in sciopero acquisiranno in tempo la delega alla trasmissione della dichiarazione, per poi trasmetterla una volta finita la protesta, la responsabilità del ritardo dell'invio sarà attribuita al professionista o intermediario.
Lo sciopero riguarderà anche il patrocinio presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali per i contenziosi in cui assistono i contribuenti; mentre, sarà garantita la trasmissione telematica delle Certificazioni uniche all’agenzia delle Entrate (scadenza il 7 marzo 2017).
A gennaio la formalizzazione dello sciopero, dopo i passaggi formali e sentita la Commissione di garanzia per lo sciopero.
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