In base ad un'indagine effettuata dal giornale su 13 tribunali, è emerso che, nel corso del 2008, è stato omologato, ai sensi della nuova riforma del diritto fallimentare, un solo accordo di ristrutturazione dei debiti. E' dunque generalizzato il disinteresse su uno dei punti su cui il legislatore aveva fatto maggiore affidamento e neanche il decreto correttivo entrato in vigore ad inizio 2008 ha, per ora, contribuito ad un'inversione di tendenza. A rendere problematica l'applicazione dell'istituto hanno sicuramente contribuito anche le interpretazioni contraddittorie date dai tribunali su aspetti come il trattamento dei creditori dissenzienti e i poteri della magistratura.
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