L’Inps deve tornare ad inviare a circa un milione 600mila pensionati (su 15 milioni) i modelli CUD per le somme corrisposte lo scorso anno. In verità, anche i privati hanno dovuto, quest’anno, fare i conti con i tempi stretti che passano tra l’approvazione delle addizionali comunali all’IRPEF e quelli per l’invio dei CUD.
I calcoli di novembre, necessari all’Istituto di previdenza per corrispondere nei tempi usuali (i primi giorni di gennaio) i CUD ai pensionati, non hanno tenuto conto delle aliquote variate dai Comuni, considerato anche che la pubblicazione delle decisioni degli Enti locali è cominciata proprio agli inizi di quest’anno.
Con un’esplicita richiesta al proprio datore, il lavoratore del settore privato può, in ogni caso, non versare l’acconto a titolo di addizionale comunale, ma in presenza di presupposti di esonero fissati dal Comune di appartenenza.
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