Il Governo e la maggioranza, nelle ultime settimane, hanno messo in campo una serie di interventi che investono tutti i settori processuali, dal penale, al civile, all'amministrativo, al tributario fino al lavoro. L'obiettivo comune è l'accelerazione di tutti i processi e la riconduzione degli stessi ad una durata standard di 6 anni (3 per il primo grado, 2 per l'appello, 1 per la Cassazione).
L'ultimo di questi interventi ha coinvolto il processo civile, con un testo approvato la scorsa settimana dal Senato ed ora all'esame della Camera contenente diverse misure per accelerare il processo civile: aumento della competenza del Giudice di pace, semplificazione del regime delle questioni sulla competenza, sanzioni processuali per la parte che ostacoli la veloce definizione della causa, redazione semplificata della sentenza, riduzione del termine per esperire impugnazioni, testimonianza scritta, previsione di un processo sommario di cognizione.
Sul fronte penale, il Ddl sul processo, approvato dal Governo lo scorso 6 febbraio, sancisce un potere più ampio per l'imputato circa l'ammissione delle prove a discarico, l'ampliamento della competenza della Corte di assise che dovrà giudicare, oltre ai reati gravissimi, anche altri crimini come ad esempio il sequestro di persona, una nuova disposizione sugli arredi dei tribunali: i banchi delle parti dovranno essere posti allo stesso livello davanti al giudice.
Per snellire il contenzioso in materia di lavoro, il Ddl del Governo, n. 1167 all'esame del Senato, propone un potenziamento della fase conciliativa e di arbitrato; altre novità concernono il raddoppio dei termini per impugnare il licenziamento, la previsione di un forfait pari a 103 euro per attivare i processi a prescindere dal valore della controversia.
Il riassetto del processo amministrativo è l'oggetto di una delega contenuta nel collegato di riforma del processo civile, che il Governo dovrà esercitare, entro un anno, individuando anche misure transitorie per l'eliminazione del grande arretrato e revisionando i vari riti speciali. Previsto anche il riordino della tutela cautelare nel sistema delle impugnazioni, mentre il contenzioso pensionistico non sarà più trattato dal collegio della Corte dei conti ma da un giudice unico della stessa che sarà competente anche per i procedimenti cautelari.
Infine, per quel che concerne il processo tributario, il Governo ha recentemente annunciato un Ddl delega che riguarda le modalità di assunzione, di passaggio di carriera, di determinazione dei compensi dei giudici tributari. Previsto anche un intervento sulla sezione tributaria della Cassazione.
Tutti questi progetti di riforma sono molto difformi tra di loro, per destinazione e prospettiva di efficacia. Sarebbe opportuno un intervento che armonizzi le discipline dei settori e le regole di comportamento.
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