Riforma della Giustizia all'esame dell'Esecutivo

Pubblicato il 10 marzo 2011 Nella giornata di ieri, 9 marzo, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, si è recato presso il Quirinale per illustrare al Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il progetto di riforma costituzionale della Giustizia dallo stesso messo a punto e che a partire da oggi verrà sottoposto all'esame del Governo per la sua approvazione definitiva.

Alfano si dice soddisfatto dell'incontro nel corso del quale il Presidente della Repubblica avrebbe sollevato alcune considerazioni di carattere generale, recepite dal Guardasigilli “con la dovuta attenzione”.

I punti chiave del testo di riforma riguardano:

- l'obbligatorietà dell'azione penale che dovrà essere esercitata dal Pubblico ministero secondo criteri stabiliti dalla legge;

- la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici;

- la costituzione di due Csm, uno per i giudici e uno per i Pm, entrambi presieduti dal capo dello Stato;

- la previsione di una responsabilità, in capo ai magistrati, per gli atti compiuti in violazione dei diritti, al pari degli altri funzionari e dipendenti dello Stato;

- polizia giudiziaria non più direttamente dipendente dal Pm, il quale potrà disporne secondo le modalità di legge;

- previsione dell'inappellabilità per le sentenze di proscioglimento.
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