La bozza di riforma del diritto fallimentare che il ministero dell'Economia ha presentato manifesta la volontà di ridurre i tempi di durata delle procedure e di lasciare meno situazioni sospese che sia possibile. L'intenzione è evidente dove è previsto che "le azioni revocatorie non possono esser promosse decorsi due anni dal fallimento e comunque decorsi cinque anni dal compimento dell'atto". I termini temporali vengono, infatti, qualificati come termini di "decadenza".
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