La Sezione tributaria della Cassazione ha depositato, il 14 gennaio scorso, la sentenza 673/2009 in cui si chiarisce che l’esclusione dei beni soggetti a vincolo artistico e culturale dall’imposta di successione presuppone l’obbligo, contestuale e tassativo, della sussistenza di due requisiti: che i beni siano sottoposti al vincolo nel periodo precedente all’apertura della successione e che, relativamente ad essi, siano stati assolti gli obblighi di conservazione e protezione. La mancata dimostrazione degli obblighi di conservazione e protezione non permette la concessione dell’agevolazione.
La Suprema Corte intervenendo in merito all’accoglimento da parte della Ctp di Benevento e, successivamente, della Ctr Campania del ricorso contro l’avviso di liquidazione con cui gli eredi impugnavano la revoca delle agevolazioni in oggetto, ha richiesto un nuovo esame ai giudici regionali della Campania. La decisione muove dalla necessità della subordinazione dell’agevolazione all’obbligo della dimostrazione già in sede di dichiarazione di successione di entrambe le condizioni previste dall’articolo 13 del Dlgs 346/1990. Non è, dunque, possibile equiparare l’omissione degli adempimenti all’errore materiale che è suscettibile di correzione o integrazione anche dinanzi al giudice tributario. La pronuncia si discosta da quanto espresso nella pregressa sentenza 26499/2008 nella quale la Suprema Corte aveva stabilito la non perentorietà della dimostrazione degli stessi requisiti.
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