Il 30 settembre 2009, alle 15, le richieste di emersione di colf e badanti arrivate sul sito del Viminale erano 278mila, a fronte di 337mila moduli scaricati dal sito del ministero dell'Interno. Ha comunicato il dato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che - rispondendo alla bollatura dell’operazione come flop, ha precisato che la previsione ufficiale del Governo, contenuta negli atti parlamentari, parlava di 300mila domande. Le altre stime, ha aggiunto, "non rispondono al vero".
Il Ministro ha anche escluso che vi possano essere proroghe della regolarizzazione.
La presidente dell’Ordine dei consulenti del lavoro Marina Calderone, intervistata, ha individuato nel rispetto dell’orario di lavoro settimanale minimo di 20 ore, da realizzare con lo stesso datore, la vera barriera all’accesso all’emersione degli extracomunitari irregolarmente presenti sul territorio. Dice: “Spesso le colf hanno più datori di lavoro contemporaneamente, ma raramente i singoli rapporti superano le 2 o 3 ore settimanali pur realizzando in totale una prestazione lavorativa ben al di sopra delle suddette 20 ore”. E aggiunge che il Ministero non ha dato garanzia di serenità alle famiglie, limitandosi a dichiarare che i singoli casi saranno valutati attentamente. Non aver esteso a tutti i motivi, indipendentemente dalla volontà del datore, la non punibilità in caso di mancato perfezionamento della pratica, deve aver ingenerato la paura che l’intenzione di regolarizzare il rapporto di lavoro, prevedendo di far cadere le sanzioni, anche penali, finisse per diventare un’auto denuncia per il datore.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".