Sul regime premiale, ex articolo 10 del Dl 201/2011 (“decreto Salva Italia”), si è tenuto un incontro tra l’Agenzia delle Entrate e le associazioni di categoria per analizzare i risultati raggiunti nel 2015. Al centro dell'analisi i dati positivi dei contribuenti interessati dagli studi di settore ammessi al regime, disciplina di favore per coloro che dichiarano ricavi o compensi in linea con gli studi di settore.
Anche se si è ampliata la platea degli studi di settore che contemplano il regime premiale, i professionisti continuano a restarne fuori anche per il periodo d'imposta 2016.
Le agevolazioni del regime premiale si ottengono in presenza di tre condizioni:
i fruitori devono dichiarare, anche per adeguamento, ricavi o compensi pari o superiori alla stima dello studio di settore;
devono risultare coerenti con gli specifici indicatori previsti dai decreti di approvazione dello studio o degli studi di settore applicabili;
devono essere in regola con gli obblighi di comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione degli studi.
Tre i vantaggi in termini di controlli:
l’inibizione da accertamenti analitico-presuntivi basati su presunzioni semplici;
la riduzione di un anno del termine di decadenza per l’attività di accertamento ai fini delle imposte dirette e dell’Iva;
la possibilità di subire la determinazione sintetica del reddito complessivo se l’importo accertato eccede il dichiarato di almeno un terzo (anziché un quinto, come ordinariamente previsto).
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