Redditometro a utilizzo plurimo
Pubblicato il 28 agosto 2008
La manovra d’estate ha riportato in auge il cosiddetto “redditometro” e l’accertamento sintetico, grazie all’uso incrociato di indagini finanziarie e dati dell’Anagrafe tributaria. La stessa agenzia delle Entrate ha sottolineto di recente, che per il triennio 2009-2011, sarà posto in essere un piano straordinario di controlli finalizzati alla determinazione sintetica del reddito delle persone fisiche, sulla base delle informazioni presenti non solo presso l’Anagrafe tributaria, ma anche tramite la verifica delle movimentazioni bancarie. I primi ad essere accertati saranno quei contribuenti che non evidenziano nella dichiarazione dei redditi alcun debito d’imposta ma, allo stesso tempo, presentano elementi “indicativi” di capacità contributiva. Per la buona riuscita del piano triennale dovranno contribuire anche la Guardia di Finanza e i Comuni. Quest’ultimi saranno chiamati a fornire “segnalazioni qualificate” all’agenzia delle Entrate anche con il fine di partecipare al gettito erariale secondo quanto previsto dall’articolo 1 del Dl n. 203/2005. L’attività di controllo sul redditometro non vieta che la verifica possa spostarsi anche su soggetti terzi oppure dal reddito complessivo sinteticamente attribuibile a quello analitico riferibile al reddito d’impresa.