È stato convertito in legge, con qualche modifica, il Dl 297 del 2006 – accordo di Basilea 2 - che recepisce le direttive 2006/48/Ce, in materia di accesso all’attività degli enti creditizi ed al suo esercizio, e 2006/49/Ce, in merito all’adeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi. L’accordo, che stravolge le regole del rapporto tra banche e imprese, mira a prevenire il rischio di credito attraverso l’obbligo delle banche di detenere un patrimonio netto totale pari almeno all’8% degli impieghi erogati. Con queste disposizioni le banche classificheranno la clientela in base a rating e quindi a classi di rischio calcolati con l’ausilio di modelli interni o esterni. Sul bilancio verrà effettuata l’analisi per l’apertura del finanziamento, che considererà: consistenza patrimoniale, redditività, autofinanziamento, equilibrio fonti/impieghi, ma anche i budget e le previsioni. Tutto questo sotto la vigilanza della Banca d’Italia che può scambiare informazioni con altre autorità e soggetti esteri indicate nelle direttive.
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