Il codice penale prevede numerosi elementi e circostanze che interrompendo la prescrizione allungano i tempi d'estinzione dei reati: l'applicazione di una misura cautelare, i decreti dei giudici per fissare udienze o il rinvio a giudizio. Per la materia tributaria, il legislatore ha addirittura stabilito che anche il verbale di constatazione o l'atto di accertamento delle violazioni producono uguale effetto. Ai criteri sopraccitati, la legge n. 251/2005 (ex Cirielli) ne ha aggiunti degli altri: la somma delle interruzioni non può comportare aumenti superiori a un quarto del tempo necessario a prescrivere. I recidivi, invece, subiscono aumenti fino alla metà, e di due terzi per i "reiterati".
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