Prorogato l'invio dati sanitari

Pubblicato il 22 gennaio 2016

Con un comunicato stampa che titola “Dichiarazione precompilata, c’è tempo fino al 9 febbraio per l’invio dei dati sanitari. Nessun impatto per i contribuenti: confermato il calendario per l’invio del 730”, l'Agenzia concede nove giorni in più, rispetto alla scadenza prevista del 31 gennaio 2016, per inviare al “Sistema tessera sanitaria” i dati relativi alle spese sanitarie e ai rimborsi effettuati nel 2015 per prestazioni non erogate o erogate parzialmente.

Slitta il diniego al trattamento dei dati

Per effetto della proroga – dice il comunicato stampa agenziale del 21 gennaio 2016 - il termine entro il quale i contribuenti potranno comunicare all’Agenzia delle Entrate il proprio rifiuto all’utilizzo delle spese mediche sostenute nell’anno 2015 per l’elaborazione del 730 precompilato si sposta al 9 marzo 2016. Lo slittamento non altera il sistema di tutela della privacy approvato, che prevede la possibilità per l’assistito di esercitare l’opposizione direttamente all’Agenzia fino al 31 gennaio 2016 e dal 10 febbraio al 9 marzo 2016 accedendo direttamente all’area autenticata del sito web del Sistema Tessera Sanitaria (www.sistemats.it).

La questione farmacie: “non hanno conservato parte degli scontrini”

La direttrice delle Entrate, Rossella Orlandi, ha spiegato che gli acquisti di farmaci potrebbero non rientrare nel prossimo 730 precompilato, poiché molte farmacie “hanno equivocato sul termine e non hanno conservato parte degli scontrini”. Dunque potrebbero essere i contribuenti stessi a dover inserire autonomamente le spese da portare in detrazione.

Sul punto la Fimmg (Federazione italiana dei medici di medicina generale) dichiara: “Escludere le spese farmaceutiche dal 730 precompilato vuol dire compilarlo solo in minima parte... Stando così le cose non ha senso partire con un sistema incompleto. Sarebbe perciò ragionevole derogare tutto al 2016”.

E la questione è stata oggetto di un incontro tra Farmacieunite e i dirigenti di Sogei e della Ragioneria generale dello Stato. Il presidente del sindacato ha chiarito che “le difficoltà delle farmacie nascono in via esclusiva dal ritardo con il quale sono entrate in vigore, soltanto ad agosto del 2015, norme attuative che avrebbero dovuto arrivare entro il 31 dicembre del 2014”.

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