Cndcec, Oua (Organismo unitario dell'avvocatura) e Anf (Associazione nazionale forense), in audizione nella Commissione Finanze del Senato, hanno esaminato le criticità del decreto banche, DL n. 59/2016 “disposizioni urgenti in materia di procedure esecutive e concorsuali, nonché a favore degli investitori in banche in liquidazione”.
Unanime la critica sull'utilizzo eccessivo dello strumento del decreto legge, senza connotazione dei requisiti costituzionalmente richiesti della necessità e dell’urgenza, su materie che dovrebbero essere condivise dalle forze politiche rappresentate in Parlamento. Il decreto banche, nato per una soluzione urgente delle ricadute del decreto salva banche, ha finito per inglobare modifiche in altri ambiti. Nel Dl ci sono rilevanti ritoccchi al codice civile, al codice di procedura civile ed alle relative norme di attuazione, nonché alla legge fallimentare.
Sulle misure in favore degli investitori in banche in liquidazione, il segretario Cndcec, Achille Coppola, evidenzia che si “renderebbe necessaria un'approfondita riflessione sui criteri impiegati per individuare i risparmiatori che possono chiedere l'indennizzo al Fondo interbancario di tutela e, più che altro, una disamina sulle problematiche riguardanti la gestione degli istituti di credito che, se incentrata su prudenza, coerenza, diligenza e ragionevolezza potrebbe evitare ricadute disastrose su investitori e consumatori”.
Sul processo di esecuzione, già profondamente modificato dal DL 83/2015, il Cndcec avverte che la stratificazione di provvedimenti normativi, elaborati a breve distanza gli uni dagli altri, senza opportune riflessioni e più che altro senza la necessaria attività di coordinamento tra le nuove previsioni e quelle preesistenti, può generare disorientamento ed incertezze.
Specificazioni sono necessarie in merito al registro elettronico delle procedure di espropriazione forzata immobiliari, delle procedure d’insolvenza e degli strumenti di gestione della crisi.
Da parte degli avvocati è chiesto che anche le informazioni relative alle espropriazioni presso terzi, “indubbiamente di interesse degli intermediari finanziari e bancari”, dovrebbero finire nel registro, se si pensa che, spesso, il terzo pignorato è proprio uno tra loro.
L’Oua rileva la necessità che si proceda ad una riforma organica dell’intero impianto codicistico relativo alle esecuzioni e considera necessario l’inserimento di una norma che preveda il rilascio telematico della formula esecutiva, con il riconoscimento all'avvocatura del ruolo di protagonista della giurisdizione in ogni fase del processo e, in particolare, nel processo esecutivo in cui è necessario che i soggetti dotati di poteri particolarmente incisivi siano adeguatamente formati dal punto di vista giuridico. Sul sito è disponobile il comunicato stampa del 17 maggio 2016.
Aspro è in commento dell'Anf attraverso il segretario generale, Luigi Pansini, stupito sia che il decreto 59 venga esaminato in commissione finanze e non in commissione giustizia, considerato il suo contenuto espressamente processuale, sia che la sua stesura sia avvenuta nei ministeri dell'Economia e dello Sviluppo economico. La chiosa di Pansini è che il testo finisce per “favorire essenzialmente il ceto bancario”.
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