Le accuse di atteggiamento sedizioso rivolte dall’Agenzia delle Entrate ai dottori commercialisti, ha avuto come conseguenza diretta un sodalizio tra i presidenti degli Ordini dei dottori commercialisti, che riuniti a Roma hanno espresso rammarico per le dichiarazioni delle Entrate, rivendicando il diritto di intraprendere ogni forma di protesta utile a modificare gli orientamenti errati degli studi di settore. Secondo i commercialisti, i dati non rilevano ai fini dell’imposta bensì per il monitoraggio degli studi di settore, pertanto il mancato invio non costituisce violazione di legge, nemmeno di ordine pubblico. Il Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, Tamborrino, sottolinea il senso di responsabilità della categoria escludendo qualunque iniziativa di sciopero e di incoraggiamento all’astensione dai pagamenti da parte dei contribuenti. Intanto il Governo si dichiara disponibile alla riapertura del tavolo di concertazione con i professionisti ed i rappresentanti di categoria.
Domani i Consigli Nazionali dei Dottori e ragionieri Commercialisti si riuniranno per un confronto sul fallimentare.
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