Professionisti. Consulenze “gratis” per il Mef

Pubblicato il 05 marzo 2019

Delusione dal Mef per i professionisti.

Il 27 febbraio 2019 sul sito del Ministero è apparso un avviso pubblico di manifestazione di interesse “per il conferimento di incarichi di consulenza a titolo gratuito sul diritto - nazionale ed europeo - societario, bancario, dei mercati e intermediari finanziari”.

Il Mef chiede la consulenza a titolo gratuito di professionalità altamente qualificate che uniscano alla conoscenza tecnica una positiva esperienza accademica/professionale, non rinvenibile all'interno della struttura, per un supporto tecnico a elevato contenuto specialistico nelle materie di competenza.

La citata manifestazione di interesse dovrà pervenire entro le ore 17:00 del decimo giorno lavorativo dalla data di pubblicazione dell’avviso, esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo dipartimento.tesoro@pec.mef.gov.it.

Duro colpo all’equo compenso dei professionisti

L’avviso viola la norma sull'equo compenso della legge di bilancio 2018 (legge 205/2017), che tutela il lavoro dei professionisti, con la garanzia di un congruo compenso, anche nei confronti dei clienti forti, come la Pubblica amministrazione.

Le reazioni

Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella: “L'avviso del Ministero dell'economia per il conferimento di incarichi di consulenza a titolo gratuito suscita stupore e perplessità… I liberi professionisti italiani stanno vivendo una situazione paradossale, a causa di una norma sull'equo compenso che, nonostante l'enunciazione di principio, non ha trovato ancora attuazione. Invitiamo il Mef a correggere il bando, prevedendo per i professionisti coinvolti compensi in linea con la qualità delle prestazioni richieste”.

La presidente del Colap, Emiliana Alessandrucci: ”Se anche le istituzioni non rispettano la dignità dei professionisti giustificando il lavoro gratuito, non sappiamo davvero più a chi rivolgerci… La tutela dei compensi è già prevista dall'articolo 36 della Costituzione… Ciò non bastasse, la legge di bilancio 2018 ha introdotto una specifica norma che impone a clienti cosiddetti forti di corrispondere un compenso equo. Ci aspettiamo al più presto una rettifica che inserisca il compenso di riferimento o la conseguente cancellazione della manifestazione di interesse”.

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