Durante un convegno organizzato dall’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili, tenutosi a Milano, è stato presentato il documento “Principi di redazione dei Piani di risanamento”, redatto da AIDEA, ANDAF, APRI e OCRI con la collaborazione del Gruppo di Lavoro Area procedure concorsuali del Cndcec.
Il consigliere nazionale delegato alla Crisi d’impresa, Andrea Foschi, spiega che “l’obiettivo del documento è quello di presentare una traccia/modello di comportamento (best practices) da seguire al fine di individuare correttamente: a) le cause della crisi mediante un’adeguata diagnosi della stessa; b) i corretti dati di partenza del piano; c) le strategie di risanamento; d) i prospetti patrimoniali, economici e finanziari previsionali; e) la manovra finanziaria onde pervenire al riequilibrio economico, patrimoniale e finanziario dell’impresa in crisi.".
E' "un lavoro destinato - continua Foschi - oltre che ai commercialisti, anche a tutti coloro che sono coinvolti non solo in situazioni di crisi, ma anche in processi di riorganizzazione aziendale, con la speranza che quanto imparato in questi anni possa servire anche in un’economia avviata sulla strada della crescita e dello sviluppo delle imprese”.
Il documento enuncia i principi per la redazione di un piano di risanamento, che costituiscano un punto di riferimento, presentandosi come fonte informativa ulteriore a corredo di precedenti guide di derivazione professionale.
Al fine di rendere compatibile il framework dei principi di relazione dei piani a tutte le imprese, è inserita una parte speciale nella quale si definisce il perimetro di applicazione dei principi alle diverse categorie di impresa.
Allo scopo sono state predisposte tavole sinottiche che individuano l'applicabilità - integrale, o con modifiche - o la non applicabilità dei contenuti generali per le micro piccole medie imprese.
I principi in argomento non vogliono essere precetti assoluti, ma sono da considerarsi indicativi delle migliori pratiche di redazione dei piani.
Frequentemente il management si avvale del supporto professionale di consulenti indipendenti.
Sarebbe preferibile che il rapporto con i consulenti venisse disciplinato dal contratto d'opera che stabilisca:
Nel contratto, spiega il documento, possono essere delegati ai consulenti anche compiti di rappresentanza dell'azienda nei confronti di terzi soggetti, tra cui i creditori.
Ha il compito di valutare la situazione aziendale indicando azioni utili al superamento della crisi, supporta in alcuni aspetti che il piano dovrebbe contenere, come:
Ha il compito principale di analizzare il fabbisogno finanziario che deriva dal piano.
È opportuno che l'analisi sia consequenziale ad una preventiva analisi industriale.
Analizza la composizione dei flussi di cassa prospettici e la coerenza tra:
Il management può anche ricorrere ad altri consulenti in materia tributaria e di diritto del lavoro.
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