La riforma della previdenza complementare (Dlgs 252/05), come modificata dalla Finanziaria 2007, prevede delle regole fiscali che rispetto al passato tendono a premiare i lavoratori dipendenti, soprattutto quelli con redditi medio-bassi. In particolare, la nuova normativa stabilisce, sul piano contributivo, una deduzione assoluta e non più condizionata dal reddito imponibile di un importo di 5.164,57 euro. Sul piano delle prestazioni, invece, è riconosciuta una tassazione agevolata definitiva che varia dal 15% al 9% e un ampliamento (fino al 50%) della quota ottenibile sotto forma di capitale. Inoltre, si introduce la correzione secondo cui la tassazione delle prestazioni colpisce solo le somme che alimentano il fondo del Tfr e non hanno nell’anno di contribuzione concorso alla formazione del reddito dell’iscritto. La tassazione delle prestazioni (anticipi, capitale e rendita) ovvero dei rendimenti non può mai generare una doppia imposizione. Pertanto il sistema provvede, di volta in volta, a detassare le somme che hanno già subito una tassazione diretta.
La leva fiscale è ormai da tempo usata come uno strumento per fare decollare i fondi pensione. Tutti gli interventi legislativi che si sono succeduti dal ’93 ad oggi, infatti, hanno cercato di volta in volta di rendere più conveniente l’adesione ai fondi. Di conseguenza, anche la scelta che i lavoratori sono tenuti a fare entro il prossimo 30 giugno è fortemente condizionata dalle regole fiscali che informano il sistema dei fondi pensione.
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