Alla presenza del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e del Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, è stato presentato il Piano nazionale Industria 4.0, un intervento da 13 miliardi di risorse pubbliche per attivare investimenti innovativi con incentivi fiscali e 10 miliardi di investimenti diretti (su banda larga, Fondo centrale di garanzia, made in Italy, contratti di sviluppo).
Il piano, frutto del lavoro di sei Ministeri (Economia, Sviluppo economico, Istruzione, Lavoro, Politiche Agricole e Ambiente) e della Presidenza del Consiglio, entrerà nella prossima legge di Stabilità.
Nel progetto anche i Politecnici di Bari, Milano e Torino e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, i Centri di ricerca, la CdP, Confindustria e, più in generale, mondo economico e imprenditoriale, e le organizzazioni sindacali.
Nel periodo 2018 - 2024, già a partire dalle spese del 2017, tra le misure previste ci saranno:
- un iper-ammortamento, ossia l’incremento dell’aliquota per investimenti I4.0 (Industria 4.0) dal 140% al 250%;
- la proroga del superammortamento con aliquota al 140% ad eccezione di veicoli ed altri mezzi di trasporto che prevedono una maggiorazione ridotta al 120%;
- la maggiorazione del Credito d'imposta ricerca, con incremento dell'aliquota su ricerca interna dal 25% al 50% e limiti di credito massimo per contribuente da 5 a 20 milioni di euro;
- le detrazioni fiscali fino al 30% per investimenti fino a un milione di euro in start up e Pmi innovative.
Altri fronti:
rafforzamento della detassazione del salario di produttività (1,3 miliardi tra il 2017 e il 2020),
la diffusione della banda ultralarga tra le imprese (6,7 miliardi già stanziati),
il rifinanziamento del Fondo di garanzia Pmi (900 milioni),
le catene digitali,
l’internazionalizzazione del made in Italy (100 milioni),
i contratti di sviluppo con focus su Industria 4.0 (1 miliardo già stanziato).
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